Nota
de NCSJB: Trascribimos la entrevista publicada en la página del prestigioso
periodista y vaticanista Marco Tosatti, a quién Monseñor Carlo Viganó recurrió
para hacer sus denuncias por abusos sexuales por parte de jerarcas de la
Iglesia Católica y fue perseguido por el Vaticano sin hasta hoy dar pruebas
concretas de su error sino todo lo contrario. Lamentamos no contar con una
traducción adecuada, no obstante, en su versión original, creemos que los
lectores de NCSJB van a poder apreciarla adecuadamente.
CAPONNETTO: LA CHIESA TRADITA.
ERRORE IGNORANZA CONFUSIONE MENZOGNA.
Cari Stilumcuriali, abbiamo
ricevuto e volentieri pubblichiamo un’intervista realizzata qualche tempo fa,
durante un importante evento a Buenos Aires, con il prof. Antonio Caponnetto,
autore di un libro sulla Chiesa e sul pontificato attuale. Buona lettura.
Conversazione col Prof.
Antonio Caponnetto,
a cura di Vito Palmiotti.
In occasione del XXI Encuentro
di formacion catolica de Buenos Aires, organizzato dal Circolo San Bernardo di
Chiaravalle, che si è tenuto dal 5 al 7 Ottobre 2018, col titolo “La liturgia,
fuente y expresion de la fe – El padre de la mentira lo sabe”, che ha visto
come invitato speciale mons. Nicola Bux, abbiamo incontrato il professor
Antonio Caponnetto, filosofo, storico e poeta. Intervenuto tra i relatori
dell’Encuentro, egli è una personalità di spicco della Chiesa cattolica in
Argentina. Autore di diversi libri e
articoli, ha risposto con chiarezza, parresia e speranza, sebbene preoccupato
per quanto sta accadendo nella Chiesa. Egli è stato testimone e osservatore
ravvicinato delle performances del card. Bergoglio quando era arcivescovo di
Buenos Aires, del quale ha descritto i tratti caratteriali salienti, passando
al setaccio gli atti e le parole, nel il libro “La Iglesia traicionada” (La
Chiesa tradita), edito nel 2010. Nel 2017, inoltre, ha pubblicato “Non lo
conozco” – Del Iscariotismo a la Apostasia, anch’esso riguardante il card.
Bergoglio, divenuto papa Francesco nel 2013.
D: Professore, lei sa che in
Europa, ma anche in altre parti del mondo, c’è grande sconcerto per gli
scandali che son venuti alla luce nella Chiesa.
In questi scandali, lei sa che è coinvolta la gerarchia. Questo è molto
doloroso perché tanti fedeli sono tentati di abbandonare la Chiesa. Tuttavia in
tutto il mondo cresce la resistenza di molti cattolici, soprattutto laici. Non
solo, laici fedeli che non si rassegnano a vedere la Chiesa cattolica in questo
stato di divisione. Si parla ormai di una neo-chiesa che vuole sostituire la
Chiesa cattolica. Ecco, i cristiani dovrebbero portare al mondo il Vangelo di
Cristo e non portare il mondo nella Chiesa, cioè quanto si oppone a Cristo. Si
vuole abbracciare il mondo ritenendo che Gesù Cristo voglia questo. Sappiamo
però che Gesù Cristo è venuto nel mondo perché esso si salvi per mezzo di Lui,
sottraendolo al potere del principe del mondo. Al battesimo, ci vengono rivolte
le domanda: “Rinunci a satana? Alle sue opere?
Alle sue seduzioni?” e rispondiamo “Rinuncio”. Poi: “Credi in Dio Padre?
Credi in Gesù Cristo? Credi nella Chiesa?” e rispondiamo: “Credo”. Questa è la
fede. Invece, oggi sembra che questa fede sia in crisi. Lei è da tanto tempo
uno dei laici più impegnati, più fedeli nella fede cattolica, nella
testimonianza cattolica. Lei sa che quando gli avversari della Chiesa vogliono
fermare la testimonianza dei laici cattolici, li etichettano come cattolici
reazionari, di destra, conservatori, ecc. L’anno scorso il Cardinal Sarah ai
laici riuniti in convegno a Roma, per il Pellegrinaggio “Summorum Pontificum”
ha detto: “Non siete tradizionalisti, voi siete cattolici”. Infatti, il
confronto attuale nella Chiesa, non è tra tradizionalisti e progressisti, ma
tra cattolici e modernisti. Purtroppo, in questo quadro, un ruolo ambiguo, lo
svolge Francesco che, da quando è diventato Papa, ha permesso a quella parte di
Chiesa che ha sposato le mode odierne (= modus hodiernus), appunto il
modernismo, si sentisse legittimata. Lei, nel suo libro edito nel 2010 La
Iglesia traicionada (la Chiesa tradita), ha anticipato tutto questo in quanto,
conoscitore di Jorge Mario Bergoglio, ne parla come “Primate di Pergamo” e
“Cardinale di Laodicea”. Chi non conosce bene l’Apocalisse non lo sa, ma
Pergamo e Laodicea erano due chiese che oggi non ci sono più, rimproverate
dall’ Apostolo Giovanni per il loro tradimento e la loro ignavia. Vuole dirci
cosa può insegnare quest’immagine così efficace, per comprendere l’attuale
momento che la Chiesa cattolica sta vivendo?
R: Ho citato l’immagine
apocalittica delle due chiese, precisamente per la forza espressiva che hanno,
perché le due chiese sono in diversa maniera, ma in modo convergente, segno di
tradimento, slealtà, infedeltà e apostasia. Come lei diceva prima, il confronto
è fra cattolici e non cattolici, cattolici e modernisti, cattolici ed eretici.
Io osservo in queste due chiese una sintesi giovannea, una sintesi del
cambiamento, del passaggio che oggi stiamo vivendo e che io descrivo
“dall’iscariotismo all’apostasia”: sono chiese che rendono culto a Giuda e non
a Nostro Signore Gesù Cristo e così finiscono nell’apostasia. Quindi, per me
Pergamo e Laodicea sono chiese che ritornano d’attualità. Questo ci ferisce e
ci divide. Tutto ciò in me produce un immenso dolore. Ecco cosa si può capire
alla luce dell’Apocalisse. Lo scrittore francese Leon Bloy, molto conosciuto
anche fra noi, diceva che quando voleva conoscere le ultime notizie, gli
bastava leggere l’Apocalisse. Questa frase è molto significativa. Leggendo
l’Apocalisse capiamo il pontificato di Bergoglio: Lui è il capo di quelle due
chiese (Pergamo e Laodicea) o meglio di una chiesa che rivive oggi le stesse
caratteristiche: è apostatica, eretica, blasfema, sacrilega e traditrice. Tutto
ciò si può dimostrare passo per passo. Non c’è nessun aggettivo eccessivo.
Questo è un caso unico, non c’è persona che abbia potuto sintetizzare tutte
queste cose. Ma per chi ha conosciuto Bergoglio a Buenos Aires, è
possibile. Mi viene alla mente la
definizione che ha dato S Pio X del modernismo: la sintesi di tutte le eresie.
In questo caso si vede con molta chiarezza. Un solo esempio: egli ha potuto
negare in una delle interviste a Scalfari che esista l’inferno, e recentemente
ha invitato a pregare per la Chiesa attaccata dal demonio. Si potrebbero fare
numerosi esempi, ma ci limitiamo simbolicamente a tre, come al triplice
rinnegamento di Pietro: Primo, aver affermato che Cristo si è fatto diavolo;
secondo, aver lodato pubblicamente Lutero; terzo, aver sostenuto che nella
Consacrazione c’è un cambio di funzione delle specie del pane e del vino, e non
la transustanziazione. Però, insisto, l’elenco delle sue idee erronee è
interminabile. Non è dunque una questione personale, ma concettuale. Non è, il
nostro, un giudizio sulla persona, ma sugli errori da essa diffusi.
D: Per i cattolici, il Papa è
la figura importante che contraddistingue la Chiesa Cattolica da tutte le altre
chiese e comunità, e quindi per molti cattolici, consapevoli, è difficile
pensare che proprio il Papa sia il problema. Quindi lei comprende che ci sono
molti cattolici che fanno fatica, magari perché non comprendono profondamente le
verità di fede sulle quali il Papa inciampa; non tutto il popolo cattolico è
consapevole, mentre aumentano sempre più quelli che se ne accorgono. E allora,
si deve spiegare che Papa Francesco, va conosciuto nel suo retroterra socio
culturale. A Buenos Aires, voi avete
conosciuto da vicino il Cardinal Bergoglio. Il mondo, non lo conosceva e
assiste solo ora alle sue performances: cosa può dirci in proposito?
R: Tutto ciò che lui ha fatto
a Buenos Aires, in scala ridotta, adesso lo sta facendo in larga scala. Gli
stessi danni che noi abbiamo visto fare qui, adesso li sta facendo seduto sul
trono di Pietro. Io credo che ci sono quattro modi di essere contro la verità:
errore, ignoranza, confusione, menzogna. Bergoglio qui a Buenos Aires agiva
cosi, ma di queste quattro cose la peggiore, è la menzogna perché ci avvicina
al demonio, padre della menzogna e menzognero dall’inizio. Quindi possiamo
capire questa realtà soltanto alla luce del mistero dell’iniquità. Senza dubbio
Dio lo sta permettendo per ricavarne un bene più grande che forse adesso non
possiamo capire. Su questo punto io sono un uomo di speranza. Non mi sento
disperato e vinto. Precisamente perché questa situazione si comprende alla luce
dell’Apocalisse, un libro di speranza e consolazione. Non è un libro di terrore
e disperazione. E’ un libro che ci insegna ad avere speranza e riconoscerci
come piccolo gregge. Così quando queste cose avverranno, dovremo alzare la
testa perché la salvezza è vicina. Quindi, due cose dobbiamo comunicare ai
cattolici: la gravissima crisi che stiamo vivendo, insisto, è un percorso che
va dall’iscariotismo all’apostasia; allo stesso tempo dobbiamo infondere loro
la speranza, ma non la speranza naturale infra-terrena, infra-storica,
immanentista, bensì la speranza soprannaturale e teologale. Questo sta
accadendo per concessione divina, per trarne un bene superiore. Dobbiamo
aspettare. Santa Teresa d’Avila diceva che la speranza è la virtù del
pellegrino. E questo siamo noi: pellegrini supplicanti. Ma io vorrei insistere su
una cosa che gli amici qui presenti sanno.
A me questa situazione produce un immenso dolore, una ferita, perché
appartengo a una generazione che è stata educata per servire orgogliosamente il
Papa. Perciò non poterlo servire e addirittura andare contro di lui per
smascherarlo, produce in me sofferenza. Sentiamo che siamo profondamente feriti
ed è una profonda violenza andare contro chi occupa il soglio di Pietro. Questo
lo può capire soltanto chi ci conosce. Ma non possiamo tacere ciò che abbiamo
visto e udito, perché ricordiamo la frase di San Paolo (1 Cor 5,5) che afferma
di aver consegnato a satana, ossia aver tagliato i rapporti con un membro
perverso della comunità, affinché tutti capissero dove fosse il problema. Questa mattina ho letto la
notizia di un sacerdote ecuadoregno di 91 anno che è stato ridotto allo stato
laicale perché si è scoperto il suo passato di pedofilo. Va bene, sono
d’accordo, ma cos’è peggiore: la fornicazione carnale o quella spirituale?
Perché c’è una fornicazione spirituale che è presente nel libro
dell’Apocalisse: la meretrice con la quale hanno fornicato i re della terra.
Cioè la falsificazione della Verità di Gesù Cristo. La fornicazione spirituale
è il fondamento di quella carnale. Ma allora com’è possibile che un sacerdote
di 91 anno si dismetta dalla sua condizione sacerdotale, giustamente, mentre ai
fornicatori spirituali si permetta di continuare a governare la Chiesa. Anche
in quest’ultimo caso si dovrebbe applicare la sanzione prevista. Per questo
sono molto d’accordo con la richiesta che mons. Viganò ha rivolto a Bergoglio,
di rinunciare alla sede petrina. Bisogna dirgli: “Basta, lei è arrivato fin
qui, non continui a fare danni”. Se a Bergoglio si applicasse il Canone 194,
automaticamente dovrebbe decadere come Papa. Io non sono canonista, ma se nelle
attuali circostanze si applicasse il canone 194, sarebbe molto difficile
preservare l’autorità ecclesiale di Bergoglio. Tanti sono i tradimenti della
retta dottrina, che non si può vedere quanto sia legittimo l’esercizio di
questo pontificato. Inoltre, è dubbiosa la legittimità, sin dal principio, se
si pensa alla manovra del cosiddetto “Club di San Gallo”, ormai noto a tutti.
Sarebbe necessario un pentimento reale, la rettifica concreta degli errori, la
sincera conversione, il cambio di direzione per riparare gli errori diffusi.
Altrimenti, sarebbe preferibile la rinuncia. Persino Paolo VI, alla fine della
sua vita, riconobbe la convenienza che qualcuno più forte di lui, e non legato
alle sue debolezze, gli succedesse. Qui, c’è molto più della “debolezza”. In
Amoris Laetitia, in Veritatis Gaudium, in Laudato sì, e in Gaudete et
Exsultate, ci sono molto più che “debolezze”: vi è la falsificazione della
dottrina cattolica.
D: Tanti laici nel mondo, come
disse Giovanni Paolo II, “si alzano in piedi” e, con rispetto verso
l’istituzione del Papa, prendono la parola e dicono quello che profondamente
sentono di dire. Laici che come qui, dell’associazione San Bernardo, sono un
esempio di resistenza. Direbbe Benedetto XVI, sono quella “minoranza creativa”
che fa rinascere la Chiesa. Questa è la speranza che in tante parti del mondo,
si vede già. A tanti laici che sono
meravigliati del fatto che, ai “dubia” dei cardinali, alle correzioni filiali,
e persino a un dossier come quello di Mons. Viganò – mi ha detto questa mattina un sacerdote gesuita che “è un dono di Dio”, per il coraggio di farsi
portavoce di quello che egli stesso ha potuto sentire e vedere – quali
consigli, quali suggerimenti semplicemente potremmo dare affinché, pur
rispettando la funzione del primato petrino che è fondamentale per la Chiesa
Cattolica, pratichino l’obbedienza, alla maniera del Beato John Henry Newmann
nel famoso brindisi al duca di Norfolk: l’obbedienza deve essere sempre
collegata alla coscienza: obbedire al Papa, quando custodisce il deposito della
fede e non quando afferma le sue opinioni. Ecco, in conclusione, quali consigli
potrebbe dare in questo periodo di resistenza?
R: Per me il primo consiglio è
quello che ci ha lasciato proprio san Pietro: sapere che il diavolo va in giro
cercando chi divorare. Ma noi dobbiamo resistere fermi nella fede. Secondo
consiglio lasciatoci da san Paolo: dare testimonianza alla Verità quando è
opportuno e specialmente quando è inopportuno, diremmo oggi, politicamente
scorretto. Perché, se noi non parliamo, la testimonianza sarà gridata dalle
pietre. Deve essere gridata persino dai tetti, che sono oggi i mezzi di
comunicazione. Inoltre: conservare e
dare speranza a tutti quelli che la aspettano; crescere in sapienza e grazia;
soprattutto non avere paura. Le cose di quaggiù passeranno, perciò noi dobbiamo
cercare le cose di lassù. Queste sono le parole che il Signore ci ha lasciato
per i tempi avversi, per questi ultimi tempi che stiamo vivendo. Perciò noi non
dobbiamo cadere nella disperazione, il Signore ce l’ha anticipato. Questo che
stiamo vedendo è stato annunciato. La difficoltà non è ricordare che il Signore
ce l’ha detto, ma renderci conto che lo stiamo vivendo per mettere in pratica i
suoi consigli. Ai più giovani io ribadirei un consiglio in particolare:
rallegratevi e gioite nel Signore. La nostra battaglia si deve fare nella
gioia, nell’esultanza, nel giubilo, altrimenti non produrrà frutti di santità,
perché un santo triste è un triste santo. Quindi dobbiamo sforzarci di
riprendere a gioire, a esultare nel sapere che stiamo lottando per la Verità.
D: Il Cuore Immacolato
trionferà.
R: Condivido
Fuente: STILUM
CURIAE
Nacionalismo
Católico San Juan Bautista
http://lareja.fsspx.org/sites/sspx/files/cd_38_cabala.pdf
ResponderBorrarEl P. Meinvielle afirma como conclusión que a través de la historia hay sólo dos formas fundamentales
del pensamiento y de la vida: la católica y la gnóstica.
Con la caída gnóstica el hombre quedó profundamente afectado, incapaz de contemplar las verdades
que están más arriba que él y se ha convertido en un homo faber, mirando sólo las necesidades materiales.
Queda preso del medio cultural y se hace incapaz de ejercer su libertad.
Pero la recaída en la edad moderna en los errores gnósticos no se produce en la “inocencia” pagana.
El mundo podrá apostatar del cristianismo y volver al paganismo pero éste será un paganismo colocado bajo otro
signo. Después de Cristo, la lucha es entre dos fuerzas sobrenaturales: el sobrenaturalismo carnal y el sobrenaturalismo espiritual, la Sinagoga y la Iglesia. En la edad moderna la Cábala penetra en la Cristiandad hasta secularizarla.
La Historia se ha de acomodar a la tradición cabalística o a la Tradición católica; y desde hace cinco siglos el mundo se está conformando a la tradición cabalística. El mundo del anticristo se adelanta velozmente:
todo concierne a la unificación totalitaria del hijo de la perdición.
Hacia el fin de la conclusión el P. Meinvielle distingue entre la Iglesia de las promesas que profesa la
doctrina intachable de su Fundador y la Iglesia de la publicidad al servicio del gnosticismo .... progresista. Y admite la posibilidad de que un mismo "Papa" presida ambas Iglesias..... con sus actitudes ambiguas...., produciendo hechos equívocos mantendría la iglesia gnóstica de la publicidad.
ResponderBorrarO Emmanuel, Rex et legifer noster, exspectatio Gentium, et Salvator earum: veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster.
¡Oh Emmanuel, Rey y legislador nuestro, esperanza de las naciones y salvador de los pueblos! ¡Ven a salvarnos, Señor Dios nuestro!
https://www.youtube.com/watch?v=KmjdAEp8Sho